Profumo

Il romanzo Profumo è un volume intimo, è l’agonia consumata lungo passi inconcludenti nelle notti insonni, in solitudini silenti che sanno di alcool e sigarette, per sentieri di corpi e di vite disordinate, lungo la scia di un profumo, di una allusione, di una sensuale provocazione.

Un libro in cui ciascuno può riconoscere e specchiarsi in un pezzo del proprio vissuto, grazie ad una narrazione in grado di tenere un passo emotivo elevatissimo, un ritmo incalzante dalla prima sino all’ultima riga.

Il personaggio del libro si muove tra la sua vita reale e meditazioni sull’amore, sulla poesia, sul vivere, sul mondo attorno a lui; si evince un duro distacco e una dura condanna dalla realtà e la ricerca di una libertà interiore che il protagonista racchiude nella ricerca di un profumo mai esistito.

Estratti dal libro:

Fuori il cielo era magnifico, libero da nuvole, appena velato nella parte inferiore da uno strato sottile di polvere luccicante, stelle a grappoli, e onde lievi a levigare il grande cristallo. Vedevo una luce lieve, suoni ignoti si liberavano nell’aria colma di profumi, il cielo era magnifico, i pensieri oscillavano nel vuoto, in istanti infiniti, irreali, ricordavo gli addii, io ero immobile davanti al mio bicchiere svuotato, fermo come un cristallo che si frantuma e si ricompone, io adesso ombra a ridosso dell’ombra, parvenza, lacrima del cielo, mentre la sera si cullava tra le mie braccia.

Aprii la finestra e buttai l’occhio distrattamente oltre il davanzale. La luce dei lampioni si sdraiava esile sulla strada e la solitudine correva lungo i marciapiedi.

Pensieri nella notte, dove tutto tace e la mente corre veloce in questo folle tormento che mi scoppia dentro, che impazza in me come una furia incontrollabile.

Silenzio ovattato dove le unica nota di questo notturno pentagramma è la luna coperta da un manto di nuvole scure; ogni tanto qualche lampo illumina il cielo mentre le poche stelle che riescono, con tutte le loro forze, a fare capolino dalla matassa grigia sono spente, poco luminose.

Sicuramente sono stelle tristi.

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