Rino Gaetano

Rino Gaetano un artista dalle frasi provocatorie e irriverenti, un artista libero, creatore di stupendi testi di denuncia sociale.

Un genio artistico sempre controcorrente ma mai banale.
Un artista ribelle, fuori dagli schemi, a volte addirittura scomodo per la sua ironia tagliente nel deridere il potere.

 

Rino Gaetano: l’inizio della sua carriera

Rino Gaetano (il suo vero nome era Salvatore Antonio Gaetano) nasce a Crotone in Calabria il 29 ottobre del 1950 e a 10 anni si trasferisce a Roma per motivi di lavoro dei suoi genitori.
A Roma vivrà tutta la sua vita fino alla sua morte.

Rino Gaetano
Un giovane Rino Gaetano

Nel 1968 crea la sua prima band musicale, i Krounks, un gruppo che eseguiva soprattutto delle cover; Rino in questo gruppo suonava il basso e nel frattempo iniziava a scrivere le sue prime canzoni.
La forte ironia e la denuncia sono già presenti nelle sue prime composizioni.

“Già quando cantavo al Folkstudio ero al centro di certe discussioni, insomma molti non volevano che io facessi i miei pezzi perché, dicevano, sembrava che volessi prendere in giro tutti”. Rino Gaetano.

Il Folkstudio era un noto locale romano dove Rino iniziò ad esibirsi per le prime volte in veste di cantante, erano i primi anni ’70 e oltre a cantare Rino partecipò anche ad alcune rappresentazioni teatrali.

Intanto nel 1973 riesce anche ad ottenere il diploma di ragioniere, il padre desiderava per lui un lavoro in banca ma il sogno di Rino era l’arte e la canzone.

Nel 1973 esce il suo primo 45 giri che contiene I love you Maryanna e Jacqueline, dove Rino usò lo pseudonimo Kammamuri’s.

Il suo primo disco è del 1974, Ingresso Libero. Il disco ebbe poco successo, l’ironia e l’irriverenza dei testi di Rino Gaetano non furono inizialmente comprese.

 

Rino Gaetano: il suo successo

Il  suo secondo 45 giri Ma il cielo è sempre più blu, pubblicato nel 1975 che vendette circa 100 mila copie.

Chi sogna i milioni, chi gioca d’azzardo
Chi gioca coi fili chi ha fatto l’indiano
Chi fa il contadino, chi spazza i cortili
Chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia
Na na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
Il cielo è sempre più blu

 

Rino incomincia ad essere conosciuto, grazie a questa sua famosa canzone ed inoltre la sua popolarità aumenta quando incomincia ad aprire i concerti del già famoso Antonello Venditti.

Nel 1976 esce l’album Mio fratello è figlio unico e nel 1977 esce l’album Aida. La sua popolarità aumentava e nel 1977 fece la sua prima apparizione TV nel programma Domenica In.

Il successo e la notorietà arrivano definitamente nel 1978 quando Rino Gaetano partecipò al Festival di Sanremo dove cantò un altro suo memorabile successo Gianna; il brano si classificò terzo.

 

Gianna, Gianna, Gianna sosteneva tesi e illusioni
Gianna, Gianna, Gianna prometteva pareti e fiumi
Gianna, Gianna aveva un coccodrillo e un dottore
Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l’amore.

 

Nun te reggae più

Nel 1978 Gaetano pubblica il suo quarto album Nun te reggae più, album che contiene la canzone forse più famosa di Rino Gaetano, appunto, Nun te reggae più.

 

La castità (nun te reggae più)
La verginità (nun te reggae più)
La sposa in bianco, il maschio forte
I ministri puliti, i buffoni di corte
Ladri di polli
Super pensioni (nun te reggae più)
Ladri di stato e stupratori
Il grasso ventre dei commendatori
Diete politicizzate
Evasori legalizzati (nun te reggae più)
Auto blu
Sangue blu
Cieli blu
Amore blu
Rock and blues (nun te reggae più)

 

Rino Gaetano al Festiivalbar canta Nun te reggae più

Una canzone di forte denuncia sociale dove Rino Gaetano muove una forte accusa alla coscienza individuale e collettiva del popolo italiano. Nella sequenza della canzone denuncia fatti e personaggi che secondo lui sono la causa della degenerazione e della corruzione dell’Italia di quegli anni, e inizia la canzone elencando i partiti politici dell’epoca.

 

Gli ultimi anni della sua vita

Il SUO successo aumentava, ma aumentavano anche le critiche verso questo giovane cantautore senza bavaglio, Rino incominciò a diventare “persona non gradita” in alcuni ambienti italiani, soprattutto politici.

Nel 1979 durante un concerto sulla spiaggia di Capocotta (spiaggia del litorale romano citata anche nella sua canzone Nun te reggae più, spiaggia diventata teatro di un caso di cronaca nera, il Caso Montesi), Rino Gaetano affermò:

“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera. Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale, e si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta.”

Intanto nel 1979 aveva pubblicato il suo quinto album Resta il vile maschio, dove vai e nel 1980 il suo sesto e ultimo album, E io ci sto.

 

La sua morte

Il 2 giugno 1981, a soli 31 anni, Rino Gaetano morì in un incidente d’auto.

Con la sua Volvo Rino Gaetano invase la corsia opposta alla sua e lo scontro con un camion sarà per lui fatale. All’arrivo dei soccorsi il cantautore era in coma, dopo aver contattato inutilmente tre ospedali non si riuscì a trovare un posto disponibile e alla fine Rino Gaetano fu ricoverato al Gemelli ma le possibilità di salvarlo erano praticamente nulle. Tre ore dopo l’incidente Rino Gaetano muore.

L’autopsia rivelò come causa della perdita di controllo dell’auto un possibile collasso prima dell’impatto; l’incidente avvenne in piena notte alle 3:55 in Via Nomentana a Roma.

Ma più che d’incidente c’è qualcuno che parla di “misterioso incidente”, perché?

Secondo alcuni la morte di Rino Gaetano è stata pianificata perché il cantautore dava fastidio con le parole delle sue canzoni.

Questa tesi nel “non incidente” è stata elaborata dall’Avvocato Bruno Mautone nel suo libro Chi ha ucciso Rino Gaetano.

Nel libro illustro esplicitamente la identità di persone gravitanti attorno al cantautore e che risultano aver operato in ambienti diplomatici e nei Servizi segreti. L’idea è che qualcuno possa aver pianificato la morte di Rino Gaetano perché dava fastidio”. (Bruno Mautone).

Sono indiscrezioni, tesi di complotto, mai accertate del tutto.

 

Le tematiche di Rino Gaetano

Denuncia sociale

Rino Gaetano si schierò sempre dalla parte dei maltrattati, degli emarginati e degli sfruttati e spesso cantò la sofferenza del popolo.

La sua denuncia sociale fu spietata, irriverente e carica di graffiante ironia.

Ma dammi un litro di oro nero
Ti sei fatto il palazzo sul Jumbo

Noi invece corriamo sempre appresso all’ambo
Ambo terno tombola e cinquina
Se vinco mi danno un litro di benzina.

(Spendi, spandi, effendi)

 

L’emarginazione

Questo tema fu molto approfondito nell’Album “Mio fratello è figlio unico”.

Mio fratello è figlio unico
Sfruttato, represso, calpestato, odiato.

L’emarginazione per Rino era la solitudine interiore che tutti proviamo nella nostra vita; il suo concetto insisteva sulla falsità dei rapporti e della società.

 

L’emigrazione

Rino era meridionale, emigrato a Roma insieme alla sua famiglia. Il cantante rimase sempre legato alla sua terra d’origine e parlerà spesso del Sud.

Una tarda sera partì da Torre a Mare
Doveva andare a Roma e dopo ritornare
Pensò di non partire o pure senza fretta
Di lasciare il treno a Barletta

Svelò il suo grande piano all’altro macchinista
Buono come lui ma meno utopista
Parlò delle città di genti emigrate
A Gorgonzola oppure a Vimercate

(Agapito Malteni il ferroviere)

La politica

Rino Gaetano non si schierò mai politicamente, non seguì nessun partito, nessun pensiero politico, fu un libero pensatore che attaccò la politica, che criticò tutta la classe politica.

chi tira la bomba, chi nasconde la mano” un verso della canzone Ma il cielo è sempre più blu, è uno dei suoi pià duri attacchi al potere politico.

Senza dimenticare il suo capolavoro “Nun te reggae più” dove la denuncia sociale e l’attacco al potere sono espresse con un’ironia tagliante e massacrante.

 

 

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