Sposa bambina: Ife

Sposa bambina: Ife 

Vedevo silenzi, giocavo con le stelle meno splendenti, la mia vita era una continua fuga dalle strade ricoperte di sangue e umana cattiveria e tutte le più grandi falsità degli uomini erano state mischiate con immensa freddezza insieme alle mie infinite lacrime notturne.

I miei genitori erano seduti lontano dal mio sguardo e non avvertivo il loro acre dolore di miseria e tristezza, non avevo sorelle con cui dividere il mio sangue infetto di dolore e malinconia.

Ogni tanto di notte sognavo un castello posto ai bordi del mare, la sabbia colorata di nero, il cielo rifletteva la sua oscurità sul mare in tempesta e io ferma con gli occhi lucidi guardavo con distacco un orizzonte vuoto di speranza e libertà.

Io sono Ife, la bambina devota al sacrificio della carne, inginocchiata al bruto volere maschile, umiliata dal dio denaro, accarezzata da ciò che odio, vivo con l’anima incatenata e il corpo venduto al offerente migliore.

Ho dimenticato l’espressione di gioia del mio viso, sono una maschera senza sorriso, la bellezza dei miei occhi rifiuta la luce del sole e va solo in cerca di oscure giornate.

Le mie mani, piccole e tremanti, toccano solo oggetti estranei, esse si muovono nervosamente tra i miei neri capelli e sognano baci sinceri e carezze amorose.

Il mio corpo è troppo giovane per la mia anima e immaturo per la mia vita, ho solo quattordici anni ma ho già vissuto troppo, ho già conosciuto la sofferenza senza ritorno, cieli neri carichi di tempesta hanno devastato la mia adolescenza, vivo nella solitudine di una casa estranea.

Sono bella come una piccola principessa ma purtroppo la mia fiaba si è interrotta molto presto e i mie pochi anni sono diventati la condanna per il futuro.

Quattordici un numero come altri ma per me è significato schiavitù e botte, e significato ordini da eseguire e parole mai dette.

Non posso parlare, non posso pensare, non devo dire mai no, sono Ife la sposa bambina, devo solo obbedire e fare silenzio.

Io non sono ancora una donna, non voglio esserlo ora, voglio diventarlo in futuro ma purtroppo è un sogno per me, perché credo che resterò l’eterna sposa bambina devota silenziosa al proprio carnefice.

La povertà e l’ignoranza mi violentano, non posso opporre resistenza, la vita non mi ha dato nessuna occasione di fuga, devo chiudere gli occhi è sentire in me il devastante dolore che mi tortura ogni ora, ogni momento, sono costretta a convivere con il terrore con davanti un futuro senza colore, solo speranza vana, solo tristezza.

Ife la moglie costretta ad ubbidire, la moglie picchiata, la donna venduta, la donna ancora troppo piccola. La bambina costretta al silenzio.

Sposa bambina
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