Pioggia di Pasquale De Falco

Pioggia
Pioggia

 

Pioggia

Era più di un’ora che stavo seduto su quella panchina, non riuscivo a fuggire via, non riuscivo a fregarmene, ero intellettualmente paralizzato.

Che bella mattinata! E’ sempre bella la mattina di un giorno qualsiasi, le preoccupazioni o le illusioni appartengono ai giorni importanti, quando si ha qualcosa importante da fare e non a quei bei giorni senza senso, che ne passano nella tua vita a milioni e senza graffiare minimamente il tuo destino.

Mi sentivo nudo, mi sentivo un pezzo di carta bianca, mi sentivo insolitamente solo.

Pensieri dai colori stanchi della mia vita spaziavano nella testa pervadendo il corpo intero e il cuore di questo rumore di vuoto che sento dentro.

Vedo davanti ai miei occhi una strada mai fatta, sconosciuta, eppure mi ricorda qualcosa, mi ricorda un volto, mi ricorda un sentimento.

Senza che me ne accorga incomincia lievemente a cadere una colorata pioggia che dolcemente bagna palazzi e strade dissestate; il cielo diviene colmo di torbide nuvole, sembra l’ opera impetuosa di un dio infelice.

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