Il ritorno di un amore (estratto da Profumo)

Tratto dal mio romanzo Profumo.

La mattina giunse con un lieve ritardo profumato, le onde del vento piegavano il filo sospeso nel vuoto dei miei pensieri lontani. Mi trovavo dalla mia amica Adele all’ultimo piano d’un palazzo barocco. Non avrei creduto mai prima di allora che sarei stata capace di tornare, ma lei è rimasta sempre sicura che non avrei dimenticato. Sarà che il tempo langue il rimorso, pensavo seguendo la pioggia col dito del mio umore scrosciante. Erano passati quasi due anni, e tutto era rimasto così uguale, così immobile persino nelle forme che fisse lo specchio imitava dall’alto. Anche la curva dove indugiavo il respiro formava perfetta ancora lo stesso angolo morbido. Sublime.

Più la guardavo, più ritrovavo il sole di quel tardo pomeriggio d’estate in cui la incontrai nel profumo di un giorno irreale sotto il pianto azzurro-violetto del giorno morente. Il desiderio in un momento aveva già imparato il suo nome. L’indifferenza aveva iniziato a dettare le regole, ingenuamente, conscia della sua vulnerabilità, e guardava impassibile il sorriso che lei aveva istruito al compiacimento. Ma il desiderio, sul campo delle emozioni, la superava, da sempre, in velocità. Al che bastava, avvertire forse davvero inventare, non che fosse importante, così che riusciva a rigenerarsi da sé, come un ermafrodito, una qualche arrendevolezza nei gesti che volesse porgergli invito. Era bellissima. Cercavo nella mia voce cordiale quella nota antica legata al passato, dove ciò che provavo risuonasse distinto, dove le sensazioni valicassero certe apparenze e dove quello che ero stato, indeciso e crudele, riaffiorasse gettandomi in un senso di colpa. Quella estate la convinsi a partire con me anche se la conoscevo solo da meno di un mese, affittammo un appartamento a Vienna per goderci la favola del decadente romanticismo di quella città e ci riservammo i giorni a venire per districare quel filo, breve, e tagliato di notte e senza preavviso, che ci aveva legato l’anima: il corpo.

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