Il colore viola

Il colore viola è un film di Steven Spielberg (del1985) liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Alice Walker, è una storia ricca di emozioni e di significati.

Oppressione maschile, emancipazione femminile, affermazione di sé, pregiudizio razziale e di genere, amore e passione. La storia de Il colore viola è un intreccio inestricabile, profondo e avvincente di temi ed emozioni senza tempo, che nasce nel contesto sociale delle comunità nere patriarcali dei primi del ‘900 e trasporta intatto il suo messaggio dirompente fino ai giorni nostri.

 

Il colore viola
Il colore viola

 

 

Nei primi anni del ‘900, in Georgia, la sedicenne Celie Harris (Desreta Jackson in Celie da ragazzina, poi Whoopi Goldberg), a seguito delle violenze sessuali subite dal padre (Leonard Jackson), partorisce due bambini che le vengono tolti con la forza per affidarli in adozione. Il padre, a questo punto, decide di disfarsi della ragazza, dandola in moglie ad Albert Johnson (Danny Glover), un vedovo con tre figli che tutti chiamano Mister.

 

Di solito faccio finta di non esserci neanche, tanto per lui è la stessa cosa: non mi chiede mai che cosa sento, non mi chiede mai niente di me, mi monta sopra e fa i suoi bisogni.
“E fa i suoi bisogni”? Ma come sarebbe? A sentire te è come se andasse di corpo quando fa l’amore.
Beh… A me pare così.


Nella nuova casa il destino di Celie non cambia, ancora stupri e percosse per lei, non conosce affetto se non quello della sorella minore Nettie (Akosua Busia), che la raggiunge nella nuova casa per sfuggire agli abusi del padre. Nel periodo in cui vivono insieme, Nettie insegna a Celie a leggere e scrivere ma, un giorno, decide di scappare perché Mister inizia a riservarle attenzioni inopportune che, presto, si trasformeranno in nuove violenze. Prima di andare, però, Nettie promette alla sorella maggiore che mai, per nessun motivo, smetterà di scriverle, fino al giorno della sua morte. Ma nessuna delle sue lettere arriverà mai alla destinataria, perché Mister le intercetterà tutte e le nasconderà sotto un’asse del pavimento.
Passano gli anni e ritroviamo Celie adulta, completamente rassegnata al proprio destino, così sottomessa da considerare ormai giusto e normale il modo in cui viene trattata. Quando Harpo (Willard Pugh), il figlio maggiore di Mister, le chiede se deve picchiare la moglie Sofia (Oprah Winfrey) per renderla più ubbidiente, come gli ha consigliato il padre, Celie risponde di sì, vedendo la violenza come unica relazione possibile fra un uomo e una donna.
Nessuno squarcio di consapevolezza si insinua nella mente di Celie fino a quando nella sua vita non entra Shug Avery (Margaret Avery), cantante e ballerina ex amante di Mister, una donna indipendente e ribelle che instaura con Celie un rapporto molto profondo.

 

 

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